La visita alla città di Saluzzo non può non comprendere la Chiesa di San Giovanni e i suoi splendidi interni decorati secondo lo stile rinascimentale saluzzese.

Se la facciata appare dismessa e semplice, appena varcato il portone le impressioni cambiano grazie alla presenza di un suggestivo scalone in pietra che costituisce un ottimo punto di vista sugli interni e le tre navate divise da pilastri a semicolonna e capitelli in pietra che reggono le volte a crociera costolonata.

Lungo le navate laterali sono collocate le diverse cappelle: le più antiche, poste vicino alla scalinata, sono quelle dedicate a San Crispino e Crispiniano, con un ciclo di affreschi quattrocenteschi dedicati alla Storia della Passione di Cristo, e a San Tommaso d'Aquino.


Tra le più interessanti c'è la Cappella del Rosario, realizzata su progetto di Giovenale Boetto, con una cupola ottagonale, stucchi, volta ad affresco del fiammingo Giovanni Claret ed un trittico opera del saviglianese Pascale Oddone dedicato alla Madonna.

Sull'altare maggiore si può ammirare un imponente tabernacolo ligneo dorato datato intorno al 1610, mentre nell'abside si trova la Cappella Funeraria dei Marchesi, una delle espressioni di gotico fiammeggiante più interessanti del Piemonte.
Questa cappella ha una pianta pentagonale con pareti rivestite in pietra grigia ed inserti in pietra verde con decorazioni scultoree che rappresentano figure di sibille e di profeti.


Nella nicchia di sinistra è posto il monumento funebre di Ludovico II, commissionato dalla moglie Margherita di Foix, realizzato in marmo bianco di Paesana. La nicchia di fronte avrebbe dovuto ospitare anche la tomba della marchesa, che si fece però tumulare in Francia.

Gli stalli lignei della cappella sono opera di intagliatori lombardi e provengono dall'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso.


Da ammirare, infine, negli interni della Chiesa di San Giovanni il pulpito poligonale in noce scolpito nei primi anni del Seicento.

Accanto ad esso si trovano si trovano due monumenti sepolcrali: quello del giureconsulto Matteo Boverio e quello del domenicano Giovanni Maria Tapparelli.

Interiors of San Giovanni Church - Saluzzo

The visit to the city of Saluzzo cannot fail to include the Church of San Giovanni and its stunning interiors decorated according to the Renaissance style of Saluzzo.

If the façade appears disused and simple, as soon as you pass through the door the impressions change thanks to the presence of a suggestive stone staircase that constitutes an excellent point of view on the interiors and the three naves divided by half-pillar pillars and stone capitals that support the vaults ribbed cruise.

Along the side aisles there are the various chapels: the oldest, located near the staircase, are dedicated to San Crispino and Crispiniano, with a cycle of fifteenth-century frescoes with the History of the Passion of Christ, and to Saint Thomas Aquinas.

Among the most interesting is the Chapel of the Rosary, designed by Giovenale Boetto, with an octagonal dome, stuccos, a fresco vault by the Flemish Giovanni Claret and a triptych by Pascale Oddone and dedicated to the Madonna.

On the main altar you can admire an imposing gilded wooden tabernacle dated around 1610, while in the apse there is the Funeral Chapel of the Marquises, one of the most interesting expressions of flamboyant Gothic in Piedmont.
This chapel has a pentagonal plan with walls covered in gray stone and inserts in green stone with sculptural decorations representing figures of sibyls and prophets.

In the niche on the left is the tomb of Ludovico II, commissioned by his wife Margherita di Foix, made of white Paesana marble. The niche in front should have also housed the tomb of the marquise, which however was buried in France.

The wooden stalls of the chapel are the work of Lombard carvers and come from the Abbey of Sant'Antonio of Ranverso.

To admire, finally, in the interior of the Church of San Giovanni, the polygonal pulpit in walnut carved in the early seventeenth century.

Next to it there are two sepulchral monuments: one of the jurisconsult Matteo Boverio and the other of the Dominican Giovanni Maria Tapparelli.