La parte alta della città vecchia di Saluzzo, antico centro del Marchesato, è dominata dalla Castiglia, edificio che per quattro secoli fu la residenza dei Marchesi Del Vasto degli Aleramici che qui regnarono tra il 1175 ed il 1548.
Tra le "Sette Sorelle" cuneesi, Saluzzo è quella che maggiormente conserva un'atmosfera rinascimentale con molti monumenti e luoghi che ricordano il fasto del suo passato.
Saluzzo è una città tutta da scoprire, piena di vicoli in cui perdersi ed antichi palazzi da ammirare.
Dalla centrale piazza antistante la Castiglia, percorrendo la medioevale Via Santa Chiara si giuge in breve al
Palazzo dei Marchesi del Carretto.
La Chiesa di San Giovanni a Saluzzo è, con il Duomo, l'edificio religioso più importante della città . Dopo averne visitati gli interni, decorati secondo lo stile rinascimentale saluzzese è possibile anche vedere il Chiostro .
La visita alla città di Saluzzo non può non comprendere la Chiesa di San Giovanni e i suoi splendidi interni decorati secondo lo stile rinascimentale saluzzese.
Uno degli edifici religiosi più importanti non solo della città di Saluzzo, ma della Provincia Granda è la Chiesa di San Giovanni .
Nelle vicinanze del centro storico, all’angolo tra Via di Rifreddo e Corso Piemonte a Saluzzo si nasconde, grazie anche all’incuria, un edificio in mattoni rossi che, nonostante risenta il passare degli anni, conserva una sua bellezza e fascino.
La Chiesa di San Giovanni a Saluzzo, splendido esempio di architettura gotica, dà accesso al bel chiostro del convento, anch'esso gotico, fatto costruire nel 1466 dal Marchese Ludovico I.
Passando da Saluzzo, antico borgo collinare della Provincia Granda, gli amanti del verde e della natura non possono rinunciare alla visita dello splendido Giardino Botanico di Villa Bricherasio, parco di circa 12.000 mq creato con abilità dal'esperto Domenico Montevecchi.
Uno dei più interessanti edifici religiosi dell'epoca medioevale piemontese è senza ombra di dubbio l'Abbazia di Santa Maria di Staffarda a Revello, comune posto a pochi chilometri da Saluzzo, centro dell’antico omonimo marchesato.
Il complesso venne fondato intorno al 1130 dai monaci cistercensi in seguito ad una donazione ed assunse ben presto una rilevante importanza economica grazie alla sua posizione e alla bonifica dei terreni paludosi circostanti.
Fortemente danneggiata durante la sanguinosa Battaglia di Staffarda che vide affrontarsi l'esercito dei Savoia e quello francese di Luigi XIV venne ricostruita grazie all'intervento finanziario di Vittorio Amedeo II e, con la bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750 divenne di proprieta dell'Ordine Militare dei Santi Maurizio e Lazzaro.
L'Abbazia di Santa Maria di Staffarda si trova in aperta campagna e volge le spalle alla catena delle Alpi Cozie, tra cui spicca il Monviso.
Il complesso abbaziale si compone di una serie di edifici realizzati in stile romanico-gotico con mattoni a vista.
Tra questi si distinguono la Chiesa, dedicata a Santa Maria e realizzata in stile romanico lombardo, il Chiostro, a pianta quadrata con due porticati , il Refettorio, la Sala Capitolare e la Foresteria.
Intorno si sviluppano altri edifici facenti parte del borgo e funzionali all'attività agricola del luogo.
Per informazioni sulla visita del Abbazia di Staffarda potete consultare il sito ufficiale dell'Ordine Mauriziano
Abbazia di Staffarda - Revello
One of the most interesting religious buildings of the Piedmontese medieval era is undoubtedly the Santa Maria in Staffarda Abbey in Revello, a town few kilometers far from Saluzzo, the center of the ancient homonymous marquisate.
The complex was founded around 1130 by Cistercian monks after a donation and soon assumed significant economic importance due to its location and the reclamation of the surrounding wetlands.
Strongly damaged during the bloody Battle of Staffarda, which saw the Savoy army and Louis XIV's French army fought each other, it was rebuilt thanks to the financial intervention of Vittorio Amedeo II and, with the Papal bull of Pope Benedict XIV, in 1750 it became property of the Military Order of Saints Maurice and Lazarus.
The Abbey of Santa Maria di Staffarda is located in the open countryside and turns its back to the chain of the Cozie Alps, among which the Monviso stands out.
The abbey complex consists of a series of buildings built in Romanesque-Gothic style with exposed bricks.
There are the Church, dedicated to Santa Maria and built in Lombard Romanesque style, the Cloister, with a square plan with two arcades, the Refettorio, the Capitolare Room and the Foresteria.
Around the abbey are located other buildings parts of the old hamlet and functional to the agricultural activity of the place.
To get information for the visit of Santa Maria in Staffarda Abbey you can check the Ordine Mauriziano official website.
One of the most interesting religious buildings of the Piedmontese medieval era is undoubtedly the Santa Maria in Staffarda Abbey in Revello, a town few kilometers far from Saluzzo, the center of the ancient homonymous marquisate.
The complex was founded around 1130 by Cistercian monks after a donation and soon assumed significant economic importance due to its location and the reclamation of the surrounding wetlands.
Strongly damaged during the bloody Battle of Staffarda, which saw the Savoy army and Louis XIV's French army fought each other, it was rebuilt thanks to the financial intervention of Vittorio Amedeo II and, with the Papal bull of Pope Benedict XIV, in 1750 it became property of the Military Order of Saints Maurice and Lazarus.
The Abbey of Santa Maria di Staffarda is located in the open countryside and turns its back to the chain of the Cozie Alps, among which the Monviso stands out.
The abbey complex consists of a series of buildings built in Romanesque-Gothic style with exposed bricks.
There are the Church, dedicated to Santa Maria and built in Lombard Romanesque style, the Cloister, with a square plan with two arcades, the Refettorio, the Capitolare Room and the Foresteria.
Around the abbey are located other buildings parts of the old hamlet and functional to the agricultural activity of the place.
To get information for the visit of Santa Maria in Staffarda Abbey you can check the Ordine Mauriziano official website.
La la Beò de Blins, festa legata alla cacciata dei saraceni dalla valle, è rallegrata dalle danze occitane dei Les Sarazines, danzatori che animano il corteo e che saltano avanti e indietro sulle "barriere" facendo tintinnare i campanelli appesi alle loro cinture.
Indossano vestiti bianchi decorati con coloratissimi nastri intrecciati e coccarde ed in testa portano un cappello da uomo ricoperto da un velo bianco ricamato e da lunghi nastri colorati che scendono a coprire le spalle e parte del viso.
Il personaggio più bizzarro di tutta la Beò è senza dubbio Lou Turc. Rappresenta lo straniero, un individuo barbaro con un copricapo fatto di specchi che, nonostante sia incatenato al Gendarme, cerca di sfuggire ad ogni occasione pronunciando parole incomprensibili e versi animaleschi soprattutto quando passa vicino a chiese o a simboli religiosi.
Troverà finalmente la sua pace quando sarà battezzato e comincerà anche lui a parlare occitano.
Beò de Blins: Les Sarazines e Lou Turc
The Beo de Blins , celebration related to the expulsion of the Saracens from the Valley, is cheered from Occitan dances of Les Sarazines, dancers that liven up the procession, jumping back and forth on the wood barriers, clinck the jingle bells hang on their belts.
They wear white clothes decorated with colorful twisted ribbons and rosettes and hats covered with a white embroidered vélo and long colored ribbons that descend to cover their shoulders and partially the face.
The most bizarre character of whole Beò is undoubtedly Lou Turc. Represents the stranger, an individual barbarian with a headdress made of mirrors that, despite being chained to the Gendarme, tries to escape at every opportunity uttering incomprehensible words and animal cries especially when he passes close to churches or religious symbols.
Finally find his peace when he is baptized and begin to speak Occitan.
The Beo de Blins , celebration related to the expulsion of the Saracens from the Valley, is cheered from Occitan dances of Les Sarazines, dancers that liven up the procession, jumping back and forth on the wood barriers, clinck the jingle bells hang on their belts.
They wear white clothes decorated with colorful twisted ribbons and rosettes and hats covered with a white embroidered vélo and long colored ribbons that descend to cover their shoulders and partially the face.
The most bizarre character of whole Beò is undoubtedly Lou Turc. Represents the stranger, an individual barbarian with a headdress made of mirrors that, despite being chained to the Gendarme, tries to escape at every opportunity uttering incomprehensible words and animal cries especially when he passes close to churches or religious symbols.
Finally find his peace when he is baptized and begin to speak Occitan.
In contrapposizione a Lou Viei e La Vieio, la Beò de Blins mette i personaggi de Lou Cadet e l’Espouzo.
Essi raffigurano una giovane coppia di sposi e partecipano al corte in eleganti abiti nuziali.
Probabilmente rappresentano il futuro e la nuova vita.
Lou Medic, invece, è l'unico personaggio non mascherato del gruppo in quanto deve affermare la propria serietà professionale.
Ha però le guance truccate di rosso per indicare il suo ottimo stato di salute.
Indossa un camice bianco, ha occhiali, baffoni e cappello e porta con sè una borsa con gli strumenti del mestiere, utili per soccorrere La Vieio durante i suoi frequenti malori.
Beò : Lou Cadet, l’Espouzo e Lou Medic
In contrast with Lou Viei and La Vieio , the Beò de Blins puts the characters of Lou Cadet and L'Espouzo .
They represent a young married couple and participate in the court in elegant bridal gowns.
Probably they sybolize the future and the new life.
Lou Medic is the only character not masked in the group as it must assert their professionalism.
However, his cheeks are rigged in red to indicate its excellent state of health.
He wears a white coat, has glasses, mustache and a black hat and carries a bag with the tools of the trade, useful to rescue La Vieio during her frequent illnesses.
Probably they sybolize the future and the new life.
Lou Medic is the only character not masked in the group as it must assert their professionalism.
However, his cheeks are rigged in red to indicate its excellent state of health.
He wears a white coat, has glasses, mustache and a black hat and carries a bag with the tools of the trade, useful to rescue La Vieio during her frequent illnesses.
Tra i protagonisti più divertenti della Beò de Blins ci sono Lou Viei e La Vieio, il Vecchio e la Vecchia, che durante l'intero corteo intrattengono il pubblico con esileranti macchiette.
A differenza degli altri personaggi della Beò, Lou Viei indossa sopra i pantaloni di lana cruda, una lunga camicia, bianca e dal tessuto grezzo.
Dopo un'attesa di tre anni torna a Bellino la
Beò de Blins, antico carnevale alpino della Val Varaita che ricorda sotto molti aspetti la famosa Baiò di Samperyre.
Castellar, piccolo borgo all'imbocco della Valle Bronda noto per il Castello dei Marchesi di Saluzzo e per produzione di mele, si è inventato una simpatica manifestazione che da 20 anni attira curiosi da ogni parte della provincia.
La Loggetta delle Grottesche è senza dubbio una delle sale più belle dei Castelli di Lagnasco.
Si trova nell'edificio di Levante ed è attigua al Salone degli Scudi.
Non tutti sanno che Venasca, piccola città alle porte della Val Varaita conosciuta per la produzione di castagne, ospita un museo molto particolare, una sorta di laboratorio nato dall'idea geniale di permettere a tutti di avvicinarsi al mondo delle note musicali: la Fabbrica dei Suoni.
La sala di rappresentanza, più conosciuta come Sala della Giustizia è una delle sale visitabili nel Castello di Ponente a Lagnasco.
Il Castello di Levante in Lagnasco è l'edifico più antico dei tre castelli.
Il Castello di Mezzo di Lagnasco ospita la bigletteria di visita ed appare, come prima impressione, quello meno restaurato dei tre.