Uno dei luoghi più visitati delle Langhe è senza dubbio la
Cappella del Barolo, anche conosciuta come Cappella delle Brunate dal nome dei vigneti che la
circondano.
Ma cos’ha di eccezionale questa piccola chiesetta di campagna?
Quarto comune più popoloso della Provincia di Cuneo, Fossano si contraddistingue tra le "sette sorelle" per la presenza dell'imponente Castello dei Principi d'Acaja.
Il borgo di Prunetto è famoso soprattutto per il complesso monumentale formato dal Castello Scarampi del Carretto di Pruney e dal Santuario della Madonna del Carmine posti sulla sommità della collina prospicente il paese.
Parte di questo complesso è anche l'edificio denominato La Batajera.
Comune situato nell'Alta Langa e patria della Nocciola Tonda Gentile del Piemonte Cortemilia vanta delle origini antiche che risalgono all'epoca romana.
Bergolo è un piccolo comune dell'Alta Langa situato in posizione panoramiche tra le Valli Bormida e Uzzone. Questa zona si trova in territorio di confine con la Liguria e, nei secoli passati, è stata un'importante via ditransito per lo scambio del sale.
Risalendo le strette stradine che si snodano nel centro storico del paese di Monforte, uno dei Borghi più belli d'Italia si raggiunge la Piazza dell'Antica Chiesa dove si trova l'Auditorium Horszowski.
La Chiesa di San Giovanni a Saluzzo è, con il Duomo, l'edificio religioso più importante della città . Dopo averne visitati gli interni, decorati secondo lo stile rinascimentale saluzzese è possibile anche vedere il Chiostro .
La visita alla città di Saluzzo non può non comprendere la Chiesa di San Giovanni e i suoi splendidi interni decorati secondo lo stile rinascimentale saluzzese.
Nelle vicinanze del centro storico, all’angolo tra Via di Rifreddo e Corso Piemonte a Saluzzo si nasconde, grazie anche all’incuria, un edificio in mattoni rossi che, nonostante risenta il passare degli anni, conserva una sua bellezza e fascino.
All'estremità nord del Parco del Castello di Racconigi, tra il 1836 e il 1842, venne realizzata la Margaria, grande complesso agricolo in stile neogotico-romantico inglese fortemente voluto da Re Carlo Alberto e progettato da Pelagio Palagi.
Sulla cima della collina del “Castellero”, di fronte al paese di Vezza d'Alba sorge un curioso edificio a pianta esagonale denominata dagli abitanti della zona il Torion.
Percorrendo la Provinciale che da Ceva porta a Millesimo con una piccola deviazione si arriva a Priero, antico borgo medioevale in cui convergevano due importanti vie di comunicazione con la riviera ligure.
Duchi, principi e re della Casa Savoia hanno lasciato in Piemonte un grande patrimonio fatto di residenze, castelli, palazzi ed edifici pubblici da valore architettonico e storico importante. Fa parte di questa eredità anche la Tenuta Reale di Pollenzo nel comune di Bra.
Pollenzo, antico borgo di origine romana, fu sede di contea del patrizio visconteo Antonio Porro che qui nel 1386 fece costruire un castello difensivo trasformato in breve tempo in residenza feudale dei marchesi di Romagnano.
Nel 1800 fu scelta da Carlo Alberto come luogo di villeggiatura che qui creò una vera e propria azienda agraria con vigneti, cascine, riserva di caccia, cantine ed un'agenzia volta alla sperimentazione di tecniche per migliorare la redditività delle attività agricole.
Il suo intervento trasformò il borgo medioevale inserendo elementi di caratteri neogotici particolarmente evidenziati nell'edificio dell'Agenzia della Tenuta Reale di Pollenzo, costruito di fianco al castello e di fronte alla piazza della Chiesa di San Vittore.
La struttura realizzata secondo il modello "a corte interna" presenta due torrette circolari sul prospetto principale decorate da un cammino di ronda su caditoie e merlatura.
Alla fine degli anni novanta con la nascita del progetto Slow Food la tenuta viene restaurata e l'Agenzia della Tenuta Reale di Pollenzo diventa la sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, di una struttura alberghiera, un ristorante e nelle storiche cantine, inoltre, della Banca del Vino, realizzata per costruire la “memoria storica” del vino italiano.
Agenzia in the Pollenzo Real Estate - Bra
Dukes, princes and kings of the Savoy family left a great heritage in Piedmont made up of residences, castles, palaces and public buildings of important architectural and historical value. The Pollenzo Real Estate in the municipality of Bra is also part of this heritage.
Pollenzo, an ancient village with Roman origin, was the county seat of the Visconti patrician Antonio Porro who built here in 1386 a defensive castle that was quickly transformed into the feudal residence of the Marquis of Romagnano.
In 1800 it was chosen by Carlo Alberto as a holiday resort where he created an agricultural company with vineyards, farmhouses, a hunting reserve, cellars and an agency aimed at experimenting techniques to improve the profitability of agricultural activities.
His intervention transformed the medieval village by inserting elements of neo-Gothic characters particularly highlighted in the building of the Agenzia in the Pollenzo Real Estate, built next to the castle and facing the square of the Church of San Vittore.
The structure built according to the "internal courtyard" model has two circular little towers on the main façade decorated by a walkway on trapdoors and battlements.
At the end of the nineties with the birth of the Slow Food project the estate was restored and the Agenzia in the Pollenzo Real Estate became the headquarters of the University of Gastronomic Sciences, of a hotel, a restaurant and, in the historic cellars, moreover, of the Banca del Vino, designed to build the "historical memory" of the Italian wine.
Nato nel XIII secolo con lo scopo difensivo, il Castello di Rocca de' Baldi si è trasformato a poco a poco nei secoli in residenza della famiglia Morozzo della Rocca assumendo l'aspetto odierno grazie all'intervento dell'architetto Francesco Gallo.
A pochi chilometri da Fossano, in alto su una collina da cui si gode di un meraviglioso panorama sull'arco alpino della Provincia Granda tra cui svetta il Monviso, è stato costruito uno spazio spettacoli dal nome già evocativo: l'Anfiteatro dell'Anima.
La Cappella di Santa Maria delle Vigne è una delle Cappelle Gotiche di Mondovì, visitabili durante l'iniziativa “Alla scoperta della Mondovì Gotica”, organizzata dall’Associazione Monregaltour. Le Cappelle Gotiche di Mondovì sono piccoli oratori campestri al cui interno conservano cicli pittorici risalenti al '400, in stile gotico monregalese.
La Cappella di San Bernardo delle Forche fa parte del circuito delle Cappelle Gotiche di Mondovì, piccoli oratori campestri al cui interno conservano cicli pittorici risalenti al '400, in stile gotico monregalese.
Gli affreschi della Cappella di San Bernardo delle Forche di Mondovì sono stati dipinti tra il 1473 ed il 1478 da Antonio ‘Dragone’ da Monteregale e si ispirano al tema provenzale della Lactatio Virginalis, ossia della maternità di Maria, già comparso in un documento dell'abate Arnaud di Chartres, amico di San Bernardo.
Nell'affresco centrale si osserva, in posizione centrale, Gesù in croce affiancato da due angeli e ai suoi piedi un morto sdraiato su un letto con un diavolo, la cui figura è pressocchè cancellata, che ha l'intento di tirarlo probabilmente verso l'Inferno.
Alla sinistra di Gesù c'è Maria che mostra al figlio il seno scoperto con l'intento di intercedere per il defunto ed il Cristo si porta la mano destra al costato offrendo il suo sangue e chiedendo a Dio di esaudire le richieste della Madonna.
Dio, raffigurato in alto a sinistra, attraverso un cartiglio risponde che nulla gli può negare.
Completano l'affresco centrale Santa Barbara e San Bernardo che rappresentano la morte violenta.
L'affresco della parete di sinistra ritrae Sant'Anna, con un lungo mantello rosso, con in braccio Maria che allatta il Bambino Gesù, vestito d'oro. Di fianco a loro c'è Santa Caterina, legante e regale.
La parete sinistra riporta anche un dipinto piuttosto raro: la rappresentazione della Buona e della Cattiva preghiera. Un monaco ed un laico pregano inginocchiati davanti alla croce.
Le loro parole sono illustrate come raggi bianchi. Mentre quelli che partono dalla bocca del monaco toccano le piaghe di Cristo, quelli del laico non arrivano a Gesù ma sono diretti verso i suoi possedimenti.
La parete destra, invece, è dipinta un'altra Madonna del Latte. Maria, elegantemente vestita, allatta Gesù, seduta su un trono.
Il Bambino porta al collo un ciondolo di corallo simbolo della passione e della resurrezione. Accanto a loro sono posti San Bartolomeo, Santa Maria Maddalena e San Tommaso, mentre un grande San Cristoforo, protettore dei viandanti, tiene sulle spalle Gesù bambino.
Sugli affreschi sono presenti anche diversi graffiti antichi, fatti probabilmente da analfabeti. Si tratta di croci, simboli, date e stemmi.
The Chapel of St. Bernardo delle Forche is part of the circuit of the Gothic Chapels of Mondovi, small rural oratories that preserved painting cycles dating back to '400, in Gothic style.
The frescoes in the Chapel of St. Bernardo delle Forche in Mondovi were painted between 1473 and 1478 by Antonio 'Dragon' by Monteregale and are inspired by the Provencal Lactatio Virginalis, that is the maternity of Maria, already appeared in a document of Abbot Arnaud de Chartres, a friend of St. Bernard.
In the fresco behind the altar you can observe, in a central position, the crucified Christ flanked by two angels and at his feet a dead man lying on a bed with a devil, whose figure is practically canceled, that has probably the intent to pull him towards the hell.
To the left of Jesus there is Maria who shows to his son the breast with the intent to ask and intercession for the dead, while Christ puts his right hand on his ribs, offering his blood and asking God to fulfill the requests of his mother.
God, pictured up on the left, through a cartouche responds that he can't deny.
Complete the central fresco Santa Barbara and San Bernardo that representing the violent death.
The fresco on the left wall depicts St. Anne, with a long red cloak, in her arms Maria nursing the infant Jesus, gold dressed. Next to them there is Santa Caterina, binder and regal.
The left wall also shows a rather rare painting : the representation of the Good and the Bad prayer. A monk and a layman pray kneeling foothills the cross.
Their words are shown as white rays. While those that leave from the mouth of the monk touch the wounds of Christ, those of the laity don't come to Jesus but are directed towards his possessions.
On the right wall, at the end, is painted another "Madonna del Latte". Maria, elegantly dressed, is nursing Jesus, sitting on a throne.
The child has a coral pendant, symbol of the passion and the resurrection. Beside them are placed St. Bartholomew, St. Mary Magdalene and St. Thomas, while a huge St. Christopher, patron of the wayfarers, takes the baby Jesus on his shoulders.
On the frescoes there are also several ancient graffiti, probably made by illiterate. they are crosses, symbols, dates and crests.
Spesso le nostre città nascondono piccoli tesori architettonici che, nonostante ci stiano sotto gli occhi quotidianamente, il più delle volte ignoriamo.
E'questo il caso delle Cappelle "gotiche" di Mondovì, di cui la Cappella di San Bernardo delle Forche fa parte. Sono piccoli oratori costruiti in campagna o distanti dal centro urbano, spesso adibiti a ricovero per pellegrini, in cui artisti del '400 dipinsero cicli pittorici con lo scopo di istruire i poveri e analfabeti alle Sacre Scritture. Lo stile utilizzato negli affreschi è quello tardo-gotico, tipico della zona monregalese.
La Cappella di San Bernardo delle Forche è situata su una collina di Borgo Ferrone, di fronte a Mondovì Piazza, e deve il suo nome al fatto che la zona era quella in cui erano posizionati i patiboli.
Affrescata nella seconda metà del 1400, la cappella potrebbe risalire al '300 ed è dedicata a S. Bernardo di Chiaravalle, la cui figura è presente anche negli affreschi interni.
L'edificio è piuttosto semplice, ha una struttura rettangolare, ad un'unica aula, con tetto "a capanna" che ricopre anche il nartece esterno.
Sulla facciata sono presenti tre affreschi relativamente recenti che raffigurano San Bernardo, San Rocco e, al centro sulla porta d'ingresso, la Madonna col Bambino.
Il vero tesoro di questa cappella sta però al suo interno con il ciclo pittorico di Antonio ‘Dragone’ da Monteregale ispirato al tema della maternità di Maria.
Chapel of St. Bernard of Forks - Mondovì
Often our small towns hidden architectural treasures that although they are under our eyes every day, most of the time we ignore them.
An example are the "Gothic" Chapels in Mondovi, like the Chapel of St. Bernard of Forks . Theese chapels are small oratories built in the countryside or distant from the city center, often used as a shelter for pilgrims. In them artists of '400 painted pictorial cycles in order to educate the poor and illiterate to the Holy Scriptures. The style used in the frescoes is the late-Gothic, typical of the Mondovì area.
The Chapel of St. Bernard of Forks is located on a hill in the hamlet Ferrone, in front of Mondovi Piazza, and owes its name to the fact that in the area were placed the gallows.
Frescoed in the second half of 1400, the chapel could dated back to the '300 and is dedicated to St. Bernard of Clairvaux, whose figure is also present in the interior frescoes.
The building is quite simple, it has a rectangular structure, a single hall, with a "hut"roof that also covers the narthex outside.
On the front there are three frescoes relatively recent depicting St. Bernard, St. Rocco and in the center on the front door, the Madonna and with the Child.
The real treasure of this chapel is inside with the series of paintings by Antonio 'Dragon' by Monteregale inspired by the theme of Mary's motherhood.