E' ormai giunta alla trentunesima edizione la Straconi, nota autunnale camminata non competitiva tra le vie di cuneo ed il Parco Fluviale Gesso e Stura.
Quindicimila i partecipanti alla partenza in Piazza Galimberti che hanno percorso, chi correndo, chi passeggiando, gli 8 km del tracciato di quest'anno che si è snodato lungo Corso Nizza, Corso Santorre di Santarosa per poi sbucare sul Viale degli Angeli e scendere lungo la ciclabile del Parco Fluviale, fino a risalire da Porta Mondovì in Via Roma, ultima tappa prima del traguardo.
Come di consueto, in concomitanza, si è svolta l'Asics Run Trofeo Alpi del Mare che ha visto come protagonisti alcuni dei migliori mezzofondisti della stagione.
Straconi 2013 - Cuneo
This is the thirty-first edition of the Straconi , the autumnal non-competitive walk among the streets of Cuneo and the River Park of Gesso and Stura .
Fifteen thousand was the participants at the start in Piazza Galimberti that have walked or have run the 8 kms of track that this year has been articulated along Corso Nizza, Corso Santorre Santarosa, Viale degli Angeli, has came down along the river Park path, go back to Porta Mondovi to reach Via Roma, the last way before the finish line.
As usual, at the same time, was carried the Asics Run Trophy Alpi del Mare who has had starring some of the best middle-distance runners of the season.
L'evento letterario cuneese Scrittori in Città è alle porte e l'organizzazione, come ci ha ormai ben abituato, anche quest'anno ha pensato di proporre un piccolo assaggio di quello che sarà la manifestazione con due anteprime hanno visto come protagonisti lo scrittore Valerio Massimo Manfredi e il giornalista Domenico Quirico.
L'incontro con Valerio Massimo Manfredi è stato l'occasione per presentare il suo nuovo libro "Il mio nome è nessuno. Il ritorno", spunto per una discussione più ampia riguardante l'epica classica e in particolare l'Odissea, le vicende di Ulisse, il suo viaggio e la sua figura, mito del passato che ben si adatta al presente.
Domenico Quirico, invece, ha raccontato i cinque mesi trascorsi come ostaggio in Siria, punto di partenza non solo per un approfondimento sulla guerra siriana che poco conosciamo e sulla Primavera Araba, ma anche per una riflessione sul significato di libertà , sul valore della vita e delle cose semplici.
"A che servono questi ricordi? A me nulla, per questo mi sono necessari, per questo sono così cari al mio cuore. Per te la vita non ha valore.....Io so che la mia finirà , presto o tardi, per questo ne amo ogni istante, per questo ogni soffio di vento, il trillo di un uccello, il profumo di una rosa selvatica mi è prezioso. Per questo ogni alba e ogni tramonto sono diversi, visione di meraviglia e di stupore." Valerio Massimo Manfredi
"Se il male sono gli atti o i non atti degli uomini la Siria è il paese del male .... in Siria oggi l'esercizio del male è diventato la quotidianità , la normalità di milioni di uomini e lo è diventato perchè l'atrocità , la ferocia, il carattere assoluto della tragedia in cui sono immersi, come in una pentola di olio bollente, li scorticati della loro umanità e li ha costretti a diventare qualcos'altro, a esercitare il male per sopravvivere." Domenico Quirico
Anteprima Scrittori in Città - Cuneo
The literary event Cuneo Scrittori in Città is coming and the staff organization, as has well used to it, decided to offer a little taste of what will be the event with two previews that have had starring the writer Valerio Massimo Manfredi and the journalist Domenico Quirico .
The meeting with Valerio Massimo Manfredi was an opportunity to present his new book "Odysseus 2. The Return" , starting point for a wider discussion on the classical epic , in particular the Odyssey , about the story of Ulysses , his journey and his figure, a myth of the past that is well suited to the present.
Domenico Quirico talked about the five months he spent as a hostage in Syria, starting with an examination on the Syrian War and the "Arab Spring" and conproceeding with a reflectio on the meaning of freedom, the value of life and the simple things, the ethics of journalism and the meanings of good and evil.
Il Rifugio Mongioie si trova a 1520 metri di altitudine, nell'ampio pianoro prativo Pian Rosso, ai piedi del Monte Mongioie e sopra l'abitato di Viozene, nel comune di Ormea, in Alta Val Tanaro.
Nel punto più alto del borgo di Roddi, immerso nel territorio delle Langhe, si eleva imponente il Castello di Roddi.
La nascita di una fortificazione risale all'XI secolo, ma l'edificio attuale venne edificato tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento su probabile indicazione dei signori Falletti.
Nel corso dei secoli molti proprietari si avvicendarono tra le sue mura, tra questi Gaio Francesco della Mirandola, nipote del famoso Pico della Mirandola.
Dal 2001 è di proprietà del Comune di Roddi che si sta occupando del restauro.
L'architettura di questo maniero è di impronta tipicamente medioevale. Il castello è composto da un massiccio nucleo centrale a tre piani innalzato un tempo su una scarpata a cui si poggiano due torri circolari, una sottile e stilosa, l'altra più grande e bassa, inclusa nel muro esterno e sporgente.
La parte alta del castello presenta caditoie difensive.
Mancano mura e fossato che nel corso del tempo sono scomparsi lasciando spazio alla sviluppo della città e alle case costruite proprio a ridotto della parte bassa dell'edificio.
Roddi Castle
At the highest point of the village of Roddi, in the Langhe, rises the imposing the Roddi Castle .
The birth of a fortification dates from the eleventh century, but the present building was built between the late fourteenth and early fifteenth century on the probable indication of the lords Falletti.
Over the centuries, many owners took turns within its walls, including Gaio Francesco della Mirandola, grandson of the famous Pico della Mirandola.
From 2001 it is owned by the City of Roddi that is working on the restoration.
The architecture of this castle has a typically medieval footprint. The castle is composed of a solid central three-story nucleus raised on an hight escarpment and includes two circular towers, one slim and stylish, the other larger and lower with apparatus to protrude.
The top of the castle presents defensive embrasure.
The walls and the moat are missing, disappeared over time leaving space for the development of the city and the houses built just against the lower part of the building.