Santuario di San Magno - Castelmagno


fotografia Santuario San magno Castelmagno


Risalendo la Valle Grana per tutta la sua lunghezza, superato il comune di Castelmagno e le frazioni Chiotti e Chiappi, si apre una verde conca prativa dove, a quota 1760 metri, si trova il Santuario di San Magno. Questa zona è stata considerata un luogo sacro sin dall'antichità, come testimoniano i ritrovamenti archeologici compiuti durante il restauro del XIX secolo.

Dall'iscrizione su una lapide si evince, infatti che il Santuario di San Magno sia stato costruito dove un tempo si trovava un tempio romano dedicato al dio Marte, protettore del bestiame. Tale lapide si trova ora murata nel porticato esterno.

fotografia Santuario San magno Castelmagno


La valle era, infatti, utilizzata come via di collegamento tra la Valle Stura e la Valle Maira. Qui, inoltre, passava un itinerario secondario di pellegrinaggio verso Santiago di Compostela e vedeva, quindi, il transito di numerosi devoti.

Per questo motivo e per festeggiare i 25 anni di sacerdozio, verso la fine del 1400, Enrico Allemandi, rettore delle chiese di Castelmagno, volle far erigere una cappella affiancata da una torre campanaria alta 18 metri. E' la cosiddetta Cappella Allemandi, il nucleo più antico del Santuario di San Magno, decorata da affreschi gotici di Pietro Pocapaglia da Saluzzo raffiuguranti gli evangelisti, Dio in una mandorla e scene della vita di San Magno, monaco benedettino evangelizzatore in Piemonte il cui culto nella valle aveva rimpiazzato quello del dio Marte.

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Ben presto fu necessario ampliare la cappella, aggiungendo davanti ad essa una struttura che ora prende il nome di Cappella Vecchia. Questa nuova costruzione con volte a botte venne affrescata da Giovanni Botoneri di Cherasco con la rappresentazione di un ciclo pittorico sulla vita di Gesù, con immagine di sette martiri e anche un episodio legato a Santiago de Compostela.

Il culto di San Magno divenne talmente importante nel corso dei secoli che all’inizio del XVIII secolo il Vescovo di Saluzzo decise di far costruire su progetto del saluzzese Giuseppe Galletto un nuovo edificio per il Santuario, pendicolarmente rispetto all’asse dell’antica chiesa, inglobandola.

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Poco per volta venne completato l'arredo interno aggiungendo l’altare marmoreo dei cuneesi Sacala e Petrini e tele settecentesche con immagini dell'Immacolata e di San Rocco del pittore Botta.

In epoche più recenti gli interni sono stati arricchiti da opere cultoree e lignee, e da numerosi ex-voto, la cui presenza è molto consueta nei santuari piemontesi.

Per quanto riguarda la parte esterna del Santuario di San Magno, a metà dell'Ottocento venne sopraelevato il campanile e costruito ai lati il porticato esterno su cui furono ricavati i locali per accogliere i pellegrini.

Da questo bel porticato si gode uno scenografico panorama sulle Alpi e la vallata.

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St. Magnus Sanctuary in Castelmagno

Climbing the Grana Valley for its entire length, passing the town of Castelmagno and the hamlets Chiotti and Chiappi, it opens a green grassy hollowat an altitude of 1760 meters, where there's the St. Magnus Sanctuary .
This area has been considered a sacred place since ancient times, as evidenced by the archaeological finds made during the restoration in the nineteenth century.

In fact, from the inscription on a tombstone, the St. Magnus Sanctuary we know that it was built where once there was a Roman temple dedicated to the god Mars, protector of livestock. This plaque is now walled up in the external portico.

The valley was used as a link between Valle Stura and Valle Maira. Furthermore, a secondary pilgrimage route to Santiago de Compostela passed here and, therefore, saw the passage of numerous devotees.

For this reason and to celebrate 25 years of priesthood, towards the end of the 1400s, Enrico Allemandi, rector of the churches of Castelmagno, wanted to have a chapel erected alongside an 18 meter high bell tower. It is the so-called Allemandi Chapel, the oldest nucleus of the St. Magnus Sanctuary, decorated with Gothic frescoes by Pietro Pocapaglia da Saluzzo depicting the evangelists, God in an almond and scenes from the life of St. Magnus, a Benedictine monk evangelizer in Piedmont whose cult in the valley had replaced that of the god Mars.

Soon it was necessary to expand the chapel, adding a structure in front of it that now takes the name of Old Chapel. This new building with barrel vaults was frescoed by Giovanni Botoneri of Cherasco with the representation of a pictorial cycle on the life of Jesus, with the image of seven martyrs and also an episode linked to Santiago de Compostela.

The cult of St. Magnus became so important over the centuries that at the beginning of the 18th century the Bishop of Saluzzo decided to have a new building for the Sanctuary built on a project by Giuseppe Galletto, on a slope with respect to the axis of the ancient church, incorporating it.

Little by little, the interior furnishings were completed by adding the marble altar by the Cuneo inhabitants Sacala and Petrini and eighteenth-century paintings with images of the Immaculate Conception and San Rocco by the painter Botta.

In more recent times the interiors have been enriched by cultural and wooden works, and by numerous ex-votos, the presence of which is very common in Piedmontese sanctuaries.

As for the external part, in the mid-nineteenth century the bell tower was raised and the external portico built on the sides on which were created the rooms to welcome pilgrims.

From this beautiful portico you can enjoy a spectacular view of the Alps and the valley.

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